Estensione del Regno delle Due Sicilie (in verde)
Extension of the Kingdom of Two Sicilies (in green)
(English text at bottom)
Devo, ma proprio devo, commentare le abominevoli ma non sorprendenti dichiarazioni del (per fortuna ex) ministrino italiano Brunetta, il quale vanta il più ampio divario mai registrato tra proclami e insuccessi. Ecco la sua affermazione più pregnante: “Se non avessimo la Calabria e la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa”.
Primo, siamo lieti che il ministrino, dopo tanto cercare, abbia trovato una ragione per essere gli ultimi in Europa. Ci voleva, perché con il grande impegno profuso, la nota capacità e la cristallina onestà dell’ex governo Berlusconi proprio non si spiegava.
Secondo, a proposito degli “standard del resto del paese" e, già che ci siamo, dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, riportare alla memoria qualche fatterello storico non fa male. Innanzitutto diamo un'occhiata alla situazione dei patrimoni degli stati pre-unitari nel 1859:
Secondo, a proposito degli “standard del resto del paese" e, già che ci siamo, dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, riportare alla memoria qualche fatterello storico non fa male. Innanzitutto diamo un'occhiata alla situazione dei patrimoni degli stati pre-unitari nel 1859:
Da Francesco Saverio Nitti, La Scienza delle Finanze.
Sì, i Savoia erano proprio con le pezze al culo. Intanto nel Regno delle due Sicilie, erano stati inaugurati: la prima ferrovia, il primo ponte in ferro d'Europa, la prima illuminazione a gas, il primo telegrafo, la prima nave a vapore, la prima catena di montaggio, il primo osservatorio vulcanologico del mondo e via discorrendo.
Quando quell'illuso di Garibaldi muore a Caprera, muore finalmente consapevole, e per questo distrutto, di essere stato usato dalla fine intelligenza di Cavour al servizio di quel godereccio minus habens (ma va?) di Vittorio Emanuele II per compiere una rapina.
Fu mera conquista. Il popolo meridionale fu vinto, non accolto. I proprietari terrieri del sud cercarono protezione contro gli espropri piemontesi alleandosi con i briganti: la delinquenza comune e il capitale s'incontrarono, nacquero le varie mafie. La "piemontizzazione" fu abbandonata, il popolo meridionale fu abbandonato, non prima di averlo spogliato di tutto. Amen.
Oggi a Scampìa e nella "conurbazione Napoli-Caserta" i bambini vogliono diventare spacciatori e camorristi, non ci sono altri modelli. Lo stato è assente, si dice. Ma lo stato è mai diventato quel sottofondo di regole in cui ogni cives si riconosce? E i napoletani l'hanno mai considerato tale? No, ma perché?
Perché 150 anni fa lo Stato sparì con la refurtiva e non si è mai più fatto vedere da quelle parti. Come stupirsi poi che in 150 anni l'atteggiamento dei meridionali verso i "piemontesi" non sia cambiato? Dai piemontesi bisognava e bisogna tuttora difendersi, altrimenti ti portano via pure l'anima.
La chiamano "questione meridionale", un leviatano invincibile, ormai non più sfida per nessun governo (a parole sì, nei fatti zero), che tanto non si può risolvere, anzi visto che non si può risolvere vediamo che vantaggio ne possiamo avere.
Le due Germanie sono state unificate, impresa titanica. All'epoca tutti si chiedevano come sarebbe stato posssibile, quale gigantesco impegno e sforzo economico sarebbe stato necessario. La differenza è una sola: il governo tedesco lo voleva davvero, mentre da noi sono centocinquant'anni che le mafie fanno comodo alla classe politica per muovere voti. Solo non hanno fatto i conti con la capacità mafiosa di riuscire dove loro falliscono: a unificare le due Italie ci sta riuscendo la 'Ndrangheta.
Non sarà che da quella rapina di 150 anni fa abbiamo una questione settentrionale da risolvere?
____________________________________________________
I have to comment the statements by the abominable but not surprising little former italian Minister Mr. Brunetta, which has the largest gap ever recorded between proclamations and failures. Here is his most telling statement: "If we had not Calabria and Naples-Caserta, or better if these areas had the same standards as the rest of the country, Italy would be the first country in Europe."
First, we are pleased that the little minister, after a long search, found a reason to be last in Europe. We needed it, because with the strong commitment and the known ability and integrity of the Berlusconi's government, this could not be explained.
Second, about the "standards of the rest of the country" and, while we're at, the celebrations of the 150th anniversary of the Unification of Italy, bring to mind some historical numbers helps. First let's look at the assets of the pre-unified states in 1859:
First, we are pleased that the little minister, after a long search, found a reason to be last in Europe. We needed it, because with the strong commitment and the known ability and integrity of the Berlusconi's government, this could not be explained.
Second, about the "standards of the rest of the country" and, while we're at, the celebrations of the 150th anniversary of the Unification of Italy, bring to mind some historical numbers helps. First let's look at the assets of the pre-unified states in 1859:
Yes, the "Savoia" were in rags. Meanwhile, in the Kingdom of the Two Sicilies, had been opened: the first railroad, the first iron bridge in Europe, the first gaslight, the first telegraph, the first steamboat, the first assembly chain, the first volcanological observatory of the world and so on.
When the ingenuous Garibaldi died in Caprera, he was finally conscious to have been used by the Kingdom of Savoy to carry out a robbery.
It was mere conquest. The Southern people was won, not accepted. The landowners of the south sought protection against Savoy expropriation with the Mafia: the delinquency and capital came together, they gave birth to the organized crime. The "piemontizzazione" was abandoned, the Southern people was abandoned, but not before it was stripped of everything. Amen.
Today in various areas in Naples and Caserta children want to become drug dealers and gangsters, there aren't other models. The state is absent, they say. But the state has ever become the foundation of rules where each "cives" should recognize himself? No, why?
Because 150 years ago the state disappeared with the loot, and nobody has seen it again. After 150 years the attitude of Southerners toward the "Piedmont" is not changed. They had to defend themselves from the "Piemontesi" and they still have to, otherwise they will take away their souls as well.
It's called "southern question", an invincible leviathan, no longer a challenge for any Italian government (in words, yes, in facts zero).
And, given that it's not possible to solve the problem, let's see what political advantage they may have.
The two Germanys were unified, titanic. At that time everyone wondered how it would be possible, as a huge commitment and financial effort would be needed. The difference is only one: the German government wanted it really, while in Italy since 150 years mafias are convenient to the political class to move votes.
Could it be that from the robbery of 150 years ago, we have now a "northern question" to solve?
The two Germanys were unified, titanic. At that time everyone wondered how it would be possible, as a huge commitment and financial effort would be needed. The difference is only one: the German government wanted it really, while in Italy since 150 years mafias are convenient to the political class to move votes.
Could it be that from the robbery of 150 years ago, we have now a "northern question" to solve?
Nessun commento:
Posta un commento